La Data Centre Interconnection entra in produzione sulla rete GARR
Dopo il successo della sperimentazione sulle soluzioni DCI nei mesi scorsi, è pienamente operativa sulla rete nazionale GARR la connessione, alla capacità di 1,6 Tbps, tra il CERN di Ginevra e il CNAF dell’INFN a Bologna.
Il nuovo collegamento, che ora sostituisce il precedente realizzato con un doppio link tradizionale a 100 Gbps è basato sulla condivisione di spettro ottico e permette di connettere i due data centre a 1000 km di distanza con una latenza di soli 9,5 millisecondi.
Una prova sul campo di assoluto rilievo è quella in corso in questi giorni con la Data Challenge dedicata agli esperimenti LHC. L’evento coinvolge tutte le strutture che a livello mondiale partecipano alla collaborazione scientifica. Nel periodo di due settimane tutti i data centre (dai Tier0 ai Tier2) scambiano dati fra loro per testare l’impatto sulla rete ed eseguire analisi sulle elaborazioni. Per l’occasione è stata messa a disposizione una capacità di 400 Gbps sul collegamento complessivo. La quantità di dati è enorme e continua con picchi nell’ordine di 300 Gbps.
Il collegamento, realizzato da GARR in collaborazione con la rete europea Géant, è il primo ad utilizzare questa soluzione. La condivisione dello spettro ottico (spectrum sharing), infatti, è un’ innovazione resa possibile dal design della nuova rete GARR-T, in Italia, e della rete GéANT che adottano entrambe un modello parzialmente disaggregato.
L’iniziativa, nata come progetto pilota del nuovo servizio di condivisione dello spettro di GÉANT, insieme a INFN/CNAF e CERN, oggi è entrata in produzione a tutti gli effetti e sarà molto importante nei prossimi anni per far fronte al considerevole volume di dati che verrà generato al CERN con il prossimo progetto High Luminosity LHC.
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