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EOSC-Pillar, un mix di ricette nazionali per costruire la European Open Science Cloud

Pubblicato il 15 Luglio 2019

Il progetto EOSC-Pillar è stato ufficialmente lanciato il 5 luglio 2019 e, per i prossimi tre anni coordinerà le iniziative nazionali di open science in Austria, Belgio, Francia, Germania e Italia per assicurare che esse vengano incluse nell’attuazione della European Open Science Cloud (EOSC).

GARR svolge un ruolo da protagonista, coordinando un gruppo di organizzazioni tra cui: CINECA, CMCC, CNR, INFN e Trust-IT per l’Italia, l’Università di Vienna, per l’Austria; l’Università di Ghent, per il Belgio; CINES, CNR, IFREMER, INRA, INRIA, e INSERM per la Francia; DKRZ, Fraunhofer, GFZ e KIT per la Germania.

La diversità tra stati membri dell’Unione Europa a livello di policy e di maturità tecnologica ed infrastrutturale rimane uno dei principali ostacoli alla natura transnazionale del progetto EOSC e alla ricerca, in generale. Ma ciò che unisce i paesi europei è il riconoscimento del valore associato ad EOSC e alla sua capacità di stimolare le capacità di ricerca. Per questo motivo è stato ideato il progetto EOSC-Pillar.

EOSC-Pillar è una sorta di EOSC in miniatura che parte con un approccio dal basso: lo scopo è di applicare localmente EOSC in modo scalabile e sostenibile, così che possa essere estesa anche ad altri paesi. Per fare questo è necessario che le singole iniziative nazionali convergano in politiche comuni, scelte tecniche e standard condivisi e in modo da fungere da catalizzatore per i servizi science-driven, transnazionali e basati su open data e open science offerti dal portale EOSC.

EOSC metterà infatti a disposizione dei 1,7 milioni di ricercatori europei e 70 milioni di professionisti nei settori della scienza, della tecnologia, delle scienze umanistiche e sociali un ambiente virtuale con servizi open per lo stoccaggio, la gestione, l'analisi e il riutilizzo dei dati di ricerca, federando le infrastrutture scientifiche esistenti, attualmente divise per discipline e tra gli Stati membri dell'UE.

"La nostra visione è che le iniziative nazionali di open science, esistenti o in fase di sviluppo, siano la chiave per coinvolgere comunità di utenti e infrastrutture di ricerca nella creazione di EOSC", ha commentato Federico Ruggieri, coordinatore di EOSC-Pillar e direttore GARR.

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