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Scoperta la particella odderone

Pubblicato il 19 Marzo 2021

Lo scorso 16 marzo il CERN e il Fermilab hanno annunciato la scoperta della particella subatomica odderone, uno stato elusivo formato da tre (o un numero dispari di) gluoni previsto quasi 50 anni fa ma mai rivelato in modo definitivo prima d’ora.

Protagonista di questa scoperta è il Large Hadron Collider, il tunnel circolare di 27 km, posto ad una profondità di 100 metri tra Francia e Svizzera, dove vengono accelerati e fatti scontrare fasci di protoni. Già tre anni fa i fisici sperimentali della Collaborazione Totem hanno trovato prove dell’esistenza di questa particella subatomica chiamata odderone. Sebbene quei risultati furono sufficienti per mostrare indicazioni dell’esistenza dell’odderone, non lo erano per poter affermare di averlo osservato in via definitiva, come invece è stato possibile grazie alla collaborazione Totem all’Lhc del Cern, insieme alla collaborazione DØ al Tevatron del Fermilab.

Angelo Scribano (INFN) chairman del Collaboration Board che include tutti gli istituti della Totem Collaboration e presidente del Comitato Tecnico Scientifico GARR, commenta “l'esistenza dell’odderone ha un ruolo importante nel descrivere l'interazione forte, la forza che nei nuclei atomici tiene insieme i protoni e i neutroni e in essi i loro costituenti fondamentali (quark) mediante lo scambio di gluoni. L’odderone era stato previsto fin dagli anni '70 del secolo scorso nella teoria QCD (Cromo Dinamica Quantistica), che descrive l’interazione forte. Solo oggi però è stato possibile confermarne sperimentalmente l'esistenza. Questo risultato è il frutto di un lavoro di team sempre più globali, a cui hanno dato un contributo sostanziale gli italiani dell’INFN. Si tratta di collaborazioni scientifiche internazionali molto vaste, a volte anche di migliaia di scienziati sparsi in tutto il mondo, che sono tenute insieme dalle reti della ricerca”.

“L’Universo tutto e la nostra stessa esistenza” continua Scribano “sono affidati ad un gioco complesso e continuo di forze. La loro comprensione e descrizione sono il fondamento del progresso scientifico e tecnologico. Le interazioni (o semplicemente le forze) fondamentali della natura sono quattro: interazione elettromagnetica, interazione nucleare forte, interazione nucleare debole e interazione gravitazionale. La scoperta dell’odderone permette di esplorare le caratteristiche più profonde dell’interazione nucleare forte aggiungendo quel tassello sperimentale mancante alla Cromo Dinamica Quantistica”.

GARR è da sempre coinvolto nella realizzazione e gestione delle reti private LHCONE e LHCOPN a supporto dagli esperimenti dell’acceleratore di particelle LHC al CERN. Data l’elevatissima produzione di dati di LHC, la loro analisi viene condotta in modo distribuito nei data centre di livello 1 e 2 (Tier1 e Tier2), oltre che al CERN (Tier0). Per questa ragione è importante avere una rete multiservizio robusta e capace a supporto del trasferimento dati.

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