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PNRR: GARR presente in due iniziative approvate dal MUR

Pubblicato il 06 Luglio 2022

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha presentato le iniziative che saranno finanziate nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta di 5 Centri Nazionali per la ricerca in filiera, 11 Ecosistemi dell’innovazione a livello territoriale e 49 Infrastrutture di ricerca e tecnologiche di innovazione. In totale l’investimento ammonta a oltre 4,3 miliardi di euro.

GARR sarà protagonista di due iniziative presentate in collaborazione con diversi enti di ricerca e università: la prima è il Centro Nazionale per simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni e la seconda è l’infrastruttura di ricerca TeRABIT. Nelle due proposte il finanziamento destinato a GARR è rispettivamente di circa 15,2 milioni di euro e circa 17,6 milioni di euro.

In accordo con il Piano Nazionale Infrastrutture di Ricerca (PNIR) 2021–2027, che riconosce la rete GARR come abilitante e imprescindibile per le grandi infrastrutture di ricerca e per lo scambio dati tra i centri di supercalcolo, i finanziamenti approvati nel quadro del PNRR si vanno ad aggiungere ai 25 milioni di euro già impegnati su fondi GARR dal 2020, per avviare la realizzazione della rete di ultima generazione GARR‑T.
Il MUR ha inoltre destinato al CNR e all’INFN 6 milioni ciascuno provenienti dal Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca per l’anno 2021 da destinare agli interventi che GARR dovrà mettere in atto per il completamento del progetto GARR-T.

L’importanza di un intervento sinergico e senza precedenti per la ricerca italiana è stata sottolineata anche dal ministro Maria Cristina Messa in occasione della presentazione del Piano: “Stiamo dando un volto nuovo al sistema della formazione e della ricerca in Italia” ha dichiarato il Ministro. “Università, istituzioni dell’alta formazione artistica, enti di ricerca, enti e istituzioni pubbliche e private, imprese hanno lavorato insieme, forse come mai prima avevano fatto, presentando progetti di altissima qualità tecnico-scientifica riconosciuta dagli esperti stranieri che li hanno valutati e abbiamo dimostrato che anche in Italia, in soli sei mesi, si possono assegnare risorse per miliardi di euro in modo competitivo, trasparente ed efficiente”.

CENTRI NAZIONALI

I 5 Centri nazionali, per i quali è destinato un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro, sono aggregazioni di università, di enti e organismi pubblici e privati di ricerca, di imprese presenti e distribuite sull’intero territorio nazionale e sono organizzati con una struttura di governance di tipo Hub & Spoke, con l’Hub che svolgerà attività di gestione e coordinamento e gli Spoke quelle di ricerca.

Queste reti di ricerca, ognuna finanziata con circa 320 milioni di euro, sono dedicate a cinque aree individuate come strategiche per lo sviluppo del Paese: Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; Agritech; Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA; Mobilità sostenibile; Biodiversità.

GARR è coinvolto nel Centro nazionale per simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni che ha l’obiettivo di svolgere ricerca e promuovere l’innovazione di livello nazionale e internazionale, a partire da una infrastruttura di punta per l’HighPerformance Computing (HPC) e la gestione di grandi quantità di dati (Big Data) capace di integrare le tecnologie emergenti disponibili, comprese quelle per la computazione quantistica (Quantum Computing). Il Centro si focalizza, da una parte, sul mantenimento e il potenziamento dell’infrastruttura HPC e Big Data italiana e, dall’altra parte, sullo sviluppo di metodi e applicazioni numeriche avanzati, di strumenti software e workflow, per integrare il calcolo, la simulazione, la raccolta e l’analisi di dati di interesse per il sistema della ricerca e per il sistema produttivo e sociale, anche attraverso approcci in cloud e distribuiti.

INFRASTRUTTURE DI RICERCA E DI INNOVAZIONE TECNOLOGICHE

Le Infrastrutture di ricerca, per le quali è previsto un investimento complessivo di 1,08 miliardi di euro, sono gli impianti, le risorse e i relativi servizi utilizzati dalla comunità scientifica per compiere ricerche nei rispettivi settori. Comprendono gli impianti o i complessi di strumenti scientifici, le risorse basate sulla conoscenza quali collezioni, archivi o informazioni scientifiche strutturate e le infrastrutture basate sulle tecnologie abilitanti dell’informazione e della comunicazione, il materiale informatico, il software, gli strumenti di comunicazione e ogni altro mezzo necessario per condurre la ricerca. Tra le infrastrutture, nella sezione “Data, computing e infrastrutture di ricerca digitali” (DIGIT), sarà finanziata anche TeRABIT (Terabit network for Research and Academic Big data in ITaly) che tra gli obiettivi ha quello di fornire l'infrastruttura di rete necessaria all'interoperabilità di siti di infrastrutture di ricerca quali PRACE-Italia e HPC-BD-AI.

A garantire l’adeguata connettività sarà GARR-T, la rete in fibra ottica progettata per fornire collegamenti solidi e con capacità estremamente elevate, nell’ordine del Terabit al secondo, e in grado di assicurare trasferimenti di ingenti moli di dati con una minima latenza nell'interconnessione tra le infrastrutture di ricerca. Grazie all'adozione pervasiva dell'automazione e della telemetria, GARR-T è nativamente programmabile, aperta e adattabile a nuovi scenari.

ECOSISTEMI DELL'INNOVAZIONE TERRITORIALI

Gli 11 Ecosistemi, che possono contare su un investimento complessivo di 1,3 miliardi di euro, sono reti di università statali e non statali, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti, e intervengono su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento, regionale o sovraregionale, promuovendo e rafforzando la collaborazione tra il sistema della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali.

Hanno l’obiettivo di agevolare il trasferimento tecnologico e accelerare la trasformazione digitale dei processi produttivi delle imprese in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale sul territorio. Le risorse a disposizione finanziano attività di ricerca applicata, di formazione per ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dalle università, la valorizzazione dei risultati della ricerca con il loro trasferimento all’impresa, il supporto alla nascita e sviluppo di start-up e spin off da ricerca, promuovendo le attività e i servizi di incubazione e di fondi venture capital.

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