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Comunicati stampa


Trasparenza e integrità

pdf Programma triennale per la trasparenza ed integrità 2015-2018 (352 KB)

Il 5 aprile 2013 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il d.lgs. n. 33/2013 (cd. "decreto Trasparenza"), entrato in vigore il 20 aprile 2013. Tale decreto estende la nozione di trasparenza oltre i confini delle politiche di anticorruzione, riprendendo una linea culturale e legislativa che partiva dalla Legge 7 agosto 1990, n. 241 recante “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”. Nel d.lgs. 33/2013 la trasparenza è intesa come “accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle P.A., allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.

Il d.lgs. n. 33/2013 ha inoltre sistematizzato i principali obblighi di pubblicazione vigenti, oltre ad introdurne di nuovi, ed in particolare all’articolo 5 ha disciplinato per la prima volta l’istituto dell’accesso civico. Il d.lgs. n. 33/2013 ha previsto l’obbligo, per ciascuna amministrazione, di adottare un Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità. Le disposizioni di legge prevedono che la trasparenza dell'attività amministrativa sia assicurata, oltre che dalla predisposizione del Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità, mediante la pubblicazione, nei siti web istituzionali, delle informazioni relative a determinate categorie di soggetti, nonché ai procedimenti amministrativi, secondo criteri di facile accessibilità, completezza e semplicità di consultazione, nel rispetto delle disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d'ufficio e di protezione dei dati personali.

Il quadro normativo sopra delineato è nato avendo originariamente come destinatari le Pubbliche Amministrazioni così come definite dall’art.1 co. 2 D.Lgs. n. 165 del 30 marzo 2001.

L’ambito soggettivo di applicazione della normativa sulla trasparenza di cui al D.Lgs. n. 33/2013, si è poi esteso anche agli “Enti di diritto privato in controllo pubblico ” come è il Consortium GARR (d’ora in avanti denominato anche più brevemente: “GARR”). Con il D.L. 24 giugno 2014, n. 90, il legislatore infatti ha inteso estendere l’applicazione delle regole in materia di obblighi di trasparenza (quelle contenute nel corpo del D.Lgs n. 33/2013), anche ai soggetti di diritto privato non aventi la forma della società (ad esempio fondazioni ed associazioni), che siano costituiti o vigilati dalle pubbliche amministrazioni (art. 24 bis, che modifica l’art. 11 del D.Lgs. 14 marzo 2013 n. 33), sebbene limitatamente all’attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell’Unione europea. Tale impostazione è stata confermata dall’ANAC con la pubblicazione della “Determinazione ANAC n. 8” del 17/6/2015, con la quale l’autorità ha inteso descrivere i confini di applicazione della normativa in esame con riferimento proprio agli Enti di diritto privato in controllo pubblico.

Successivamente alla revisione dell'ambito soggettivo di applicazione della normativa in materia di Trasparenza ed Anticorruzione introdotta con il D. Lgs- n. 97/2016 che modifica il D. Lgs n. 33/2013, il Consortium GARR deve intendersi inquadrato nella figura soggettiva prevista dall'art. 2bis co. 3° D. Lgs. n. 33/2013 e conseguentemente gli adempimenti in materia di anticorruzione devono intendersi decaduti, mentre quelli in materia di trasparenza fortemente limitati. Il Consortium GARR ha conseguentemente provveduto a ristrutturare la sezione del proprio sito denominata Amministrazione trasparente al fine di adeguarsi alla normativa in vigore ed evitare l'ostensione di dati personali la cui pubblicazione non sia espressamente prevista da una norma in vigore.