GARR-X: tutti pazzi per le VPN
Dal disaster recovery al Future Internet, cresce la domanda di reti virtuali private
Anche se GARR-X è ormai un’infrastruttura consolidata che lavora a pieno regime, continuando a registrare nuove adesioni, l’aumento costante del traffico implica la necessità di potenziare periodicamente la dorsale, soprattutto sulle direttrici maggiori.
È il caso della tratta Bologna-Milano, la cui capacità è stata portata da 80 a 120 Gbps con l’accensione, negli ultimi mesi, di nuove lambda, come parte di una strategia di potenziamento dell’anello Roma-Bologna-Milano. La vera novità degli ultimi mesi è però l’impennata nella richiesta di servizi di rete avanzati e in particolare di VPN (Virtual Private Network), tecnologia poliedrica impiegata sia per favorire la segregazione dei domini nell’ordinaria amministrazione degli enti, sia per realizzare servizi innovativi o attività di ricerca e sviluppo. È il caso ad esempio della sperimentazione in corso con ASI per l’utilizzo di VPN a scopi di disaster recovery.
A livello europeo, per il supporto al progetto XIFI, progetto di ricerca sul Future Internet che coinvolge anche GARR, si sta realizzando una sperimentazione che ha l’obiettivo di semplificare l’erogazione di VPN in ambiente multidominio sulla dorsale GÉANT. Se il progetto avrà successo, presto sarà più semplice per le NREN gestire le nuove richieste da parte di collaborazioni internazionali, che si vanno moltiplicando.
Qualche esempio? Il progetto e-Music, parte dell’Open Call di GÉANT, per il quale è stata realizzata una VPN L2 per effettuare sperimentazioni di interazione audio- video HD real time con il servizio bandwidth on demand di GÉANT. Una VPN, stavolta L3, è stata realizzata anche per l’esperimento di Fisica Belle- II, che entrerà in produzione nel 2018 ma ha già realizzato il suo primo data challenge tra la Sezione INFN di Napoli, il CNAF di Bologna, il Karlsruhe Institute of Technology e il Pacific Northwest National Laboratory nello Stato di Washington.