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C-Theatre: l'emozione sulla fibra alla velocità della luce

La nuova frontiera delle performance artistiche dal vivo viaggia in rete

La pervasività delle connessioni a banda larga e le reti di telecomunicazione ad altissima capacità hanno cambiato il modo di fare ricerca, di imparare e di produrre cultura. Le arti performative non fanno eccezione alla regola.

Al contrario, la disponibilità di tecnologie di comunicazione sempre più trasparenti e veloci inizia a produrre una vera rivoluzione nei settori da sempre legati all’hic et nunc. Teatro, danza e musica, vedono mutare il loro rapporto con lo spazio ed il tempo, la percezione del performer e dello spettatore viene radicalmente modificata dalle tecnologie di rete che permettono di unire luoghi distanti letteralmente alla velocità della luce.

Alex BarchiesiAlex Barchiesi
GARR
Senior Cloud Architect
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violaGiancarlo Viola
GARR
Senior Network Engineer
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Questa riflessione è uno dei punti di partenza del lavoro portato in scena ne Il ratto d’Europa dal noto regista Giorgio Barberio Corsetti all’ultimo Romaeuropa Festival, grazie a una sperimentazione tecnologica targata GARR realizzata per la prima volta in questo settore. Lasciando agli artisti e ai critici teatrali la parola sui linguaggi e sull’estetica, anche questa una forma di ricerca non poi così lontana da quella scientifica che siamo più abituati a discutere, in queste pagine racconteremo gli aspetti tecnologici della sfida che abbiamo affrontato insieme agli artisti.

L’esperimento è partito nel 2015 con l’idea di Corsetti di portare in scena Il ratto d’Europa al Romaeuropa Festival 2016 utilizzando tecnologie di tipo distrActive (distributed and interActive) per la creazione di una performance distribuita in due sedi con altrettanti pubblici, che seguissero quindi ciò che avveniva in scena da diversi punti di vista. Le due sedi prescelte sono state l’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano e Palazzo Altemps, già collegate in fibra ottica alla rete GARR su richiesta della Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma.

LE SEDI SONO INTERCONNESSE TRA LORO CON UN LIGHTPATH DEDICATO: UNA NOVITÀ ASSOLUTA NELL'AMBITO DI UNA PERFORMANCE DAL VIVO

La novità dal punto di vista tecnologico, frutto della ricerca e sperimentazione GARR, è stata la scelta di trasmettere i segnali audio/video direttamente sulla fibra ottica senza passare per il livello IP. Le sedi sono interconnesse tra loro attraverso un lightpath dedicato: una novità assoluta nell’ambito di una performance artistica dal vivo. In questo modo, lo spettacolo va davvero alla velocità della luce, che sulla fibra ottica viaggia a circa 200mila km al secondo: da qui l'idea di chiamarlo C-Theatre. La tecnologia scelta rappresenta un riuso creativo di elementi hardware disponibili a livello commerciale, ingegnerizzati in modo da rendere l’esperienza dal punto di vista dei performer da un lato e del pubblico dall’altro quanto più possibile trasparente. L’obiettivo (raggiunto) era infatti rendere possibile l’utilizzo del sistema da parte del team teatrale senza necessità di tecnici di rete a supporto. Così dal punto di vista del regista l’utilizzo di una telecamera remota o locale è pressoché equivalente, mentre la latenza introdotta da un attore remoto è stata mantenuta a 3 millisecondi, molto al di sotto di quella di una normale telecamera usata in questo tipo di setup e ben lontano dalla soglia di percezione umana (50ms). Allo stato dell’arte è possibile utilizzare fino a 16 canali video e ben 64 canali audio analogici su una singola coppia di fibre, senza andare ad influire sul funzionamento del normale traffico dati. Questa tecnologia, quindi, apre davvero molte possibilità dal punto di vista creativo.

Per il setup sono stati utilizzati dei dispositivi concepiti per la realizzazione di collegamenti audio e video punto-punto unidirezionali, che elaborano i segnali A/V generati da una telecamera e li trasformano in un segnale ottico ad una determinata frequenza, compatibile con lo standard CWDM. In ricezione è operata la trasformazione inversa, con la decodifica del segnale ottico proveniente dalla rete e la sua trasformazione in segnali A/V inviati rispettivamente ad un diffusore audio e un monitor.

DISPONENDO DI UNA RETE OTTICA SU SCALA URBANA SI PUÒ REALIZZARE UNA PERFORMANCE LETTERALMENTE IN TEMPO REALE

Il test iniziale, mirato a verificare l’interoperabilità di questo sistema con l’infrastruttura trasmissiva GARR, è stato condotto tra gli apparati di due PoP urbani della rete GARR, definendo sulla rete trasmissiva Huawei un nuovo servizio (trail client) con framing HD-SDI, terminato sulle porte client dei due apparati. Un segnale ottico è stato iniettato sull’apparato trasmissivo di uno dei PoP e estratto dopo un round trip, misurando un ritardo di circa 3ms. A questo punto si è proceduto a valutare le prestazioni, mettendo a confronto la traccia audio trasmessa con quella ricevuta dalla rete con l’aiuto di un’applicazione di audio editing. Una volta appurata la compatibilità tra i due apparati, il secondo stadio della sperimentazione ha previsto lo studio, implementazione e test di un’architettura di rete che coinvolgesse le due sedi prescelte.

ESPERIENZA DI PRIMA MANO PER I GIOVANI CREATIVI

MOLTEPLICI PUNTI DI VISTA PER UNO SPETTACOLO UNICO
MOLTEPLICI PUNTI DI VISTA PER UNO SPETTACOLO UNICO
MOLTEPLICI PUNTI DI VISTA PER UNO SPETTACOLO UNICO
MOLTEPLICI PUNTI DI VISTA PER UNO SPETTACOLO UNICO

Attorno allo spettacolo è stato costruito, in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell’Arte e dello Spettacolo della Sapienza Università di Roma, un percorso laboratoriale di approfondimento e di riflessione sul modo in cui le tecnologie di rete possono essere utilizzate, non solo come medium “trasparente”, ma anche come elemento concettuale e della narrazione, all’interno del lavoro teatrale. Grazie ad esso, 10 studenti universitari hanno potuto partecipare gli aspetti artistici, tecnici e concettuali della sperimentazione e ora avranno la possibilità di proporre la loro idea creativa di utilizzo della rete con la presentazione di un elaborato.

I requisiti della rappresentazione rendevano necessaria la disponibilità di due canali audio/video bidirezionali tra palazzo Altemps e la sala Ottagona, che sono stati mappati su due canali ottici distinti, ottenuti multiplando due diverse lunghezze d’onda sulla fibra ottica di accesso al PoP GARR di Roma al quale entrambe le sedi sono collegate, mentre una terza è stata utilizzata per garantire la continuità del servizio di accesso IP alle due sedi durante l’evento.

Il disegno di rete ha quindi coinvolto in totale quattro siti: le due sedi della rappresentazione, il Museo delle terme di Diocleziano, dove è attestato il collegamento urbano in fibra spenta che arriva fino all’Aula Ottagona, e il PoP GARR. La realizzazione del modello di rete prescelto richiede la disponibilità di fibra ottica spenta single mode tra le sedi da collegare, un requisito vincolante per multiplare segnali ottici tra sedi urbane con tecnologia CWDM. Le fibre ottiche di accesso che collegano Palazzo Altemps e Terme di Diocleziano al PoP GARR di Roma Tizii, essendo collegamenti utilizzati in ambito urbano, sono single mode, pertanto nessun intervento era richiesto su queste tratte; è stato invece necessario posare un cavo in multifibra tra la Sala Ottagona e la sala CED del Museo delle Terme di Diocleziano, e un altro all’interno del palazzo Altemps, per avere la disponibilità di fibra single mode sull’intero percorso. Attraverso l’apparato CWDM presso il Museo delle Terme di Diocleziano, i due segnali ottici relativi ai canali audio/video sono stati multiplati sulla fibra ottica di collegamento della sede al PoP GARR, dove una coppia di apparati CWDM operano il demultiplexing delle due lambda provenienti al collegamento con la sede Terme di Diocleziano, e la successiva multiplazione delle stesse lunghezze d’onda sulla fibra che collega il PoP con Palazzo Altemps.

LA LATENZA DI UN ATTORE REMOTO È STATA MANTENUTA ENTRO I 3MS, MENO DI 1/10 DELLA SOGLIA DI PERCEZIONE UMANA

L’apparato CWDM installato in questa sede opera la demultiplazione del segnale ottico, estraendo le due lunghezze d’onda che poi sono opportunamente decodificate e inviate a diffusori audio e video (proiettori, schermi ecc). L’esperienza, che ha riscosso molto interesse sul piano artistico e registrato il tutto esaurito nelle 4 serate in cui è stata rappresentata, è stata un successo anche sotto l’aspetto tecnologico, avendo dimostrato che disponendo di una rete in fibra ottica su scala urbana (50-80 km) è possibile realizzare una performance distribuita letteralmente in tempo reale, il tutto senza necessità di supporto tecnico di rete dedicato e con una spesa relativamente contenuta, dal momento che i dispositivi selezionati non sono molto costosi. Uno scenario futuro è l’estensione della sperimentazione su scala geografica. Al livello trasmissivo, infatti i ritardi sono nell’ordine di 1 ms per ogni 100 km (one-way delay), più due ulteriori ms per l’entrata e l’uscita del segnale. Dato che 50 ms è il ritardo minimo percepibile dall’uomo, in linea di principio sarebbe possibile una interazione in tempo reale come in presenza nel raggio di poco meno di 5.000 km: per farci un’idea, sarebbe ad esempio fattibile una performance distribuita tra due sedi qualunque in Europa purché dotate di un collegamento adeguato.

IN FUTURO SARÀ POSSIBILE ESTENDERE LA SPERIMENTAZIONE SU SCALA GEOGRAFICA FINO A CIRCA 5.000 KM

Ovviamente la complessità in questo modo aumenterebbe per il fatto di dover lavorare in ambiente multidominio, ma è proprio qui che la sfida diventa più interessante.

Quello sperimentato per Il Ratto d’Europa rappresenta un approccio sperimentale tecnologicamente diverso rispetto a LOLA, che utilizza invece il livello IP della pila ISO/OSI riuscendo a contenere i ritardi agendo anche sulla fase di codifica e decodifica e che deve poter utilizzare la capillarità della rete IP. Per il momento, si tratta di una soluzione indicata per realizzate performance distribuite in campo teatrale, ma non musicali. Questo perché, nella pratica, al ritardo legato alla trasmissione va poi aggiunto quello delle telecamere SDI, che oggi introducono latenze nell’ordine dei 150 ms, perfettamente compatibili con la recitazione e in parte la danza ma non con il suonare insieme. Altri fronti di sperimentazione sono da un lato l’uso del trasporto ottico diretto anche per LOLA, che permetterebbe di coprire distanze intercontinentali anche per l’uso in campo musicale, e dall’altro l’ibridazione dei due sistemi di trasporto in un’infrastruttura che lavori a livello ottico sulle lunghe distanze, per poi passare al livello IP per la “consegna finale” del dato, mitigando il problema della non facile disponibilità di un trasporto ottico nativo end-to-end.

MOLTEPLICI PUNTI DI VISTA PER UNO SPETTACOLO UNICO

MOLTEPLICI PUNTI DI VISTA PER UNO SPETTACOLO UNICO Maddalena Crippa e Gabriele Benedetti, due protagonisti che hanno recitato rispettivamente dall’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano e da Palazzo Altemps: i due luoghi che hanno ospitato il pubblico. Gli attori hanno interagito dalle due sedi in diretta grazie all’ubiquità della rete, mentre gli spettatori hanno vissuto la performance da due diverse prospettive. Queste due sedi della Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma sono collegate in fibra ottica dalla rete GARR così come gli altri siti in cui si è animata la scena: Crypta Balbi e Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Foto di Olimpia Nigris Cosattini