Archivi di Stato in rete. Siglato l'accordo
Sono stati inaugurati oggi i collegamenti a banda ultralarga di 8 sedi di Archivi di Stato in tutta Italia.
Grazie all’accordo firmato dalla Direzione Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo e GARR, gestore della rete della ricerca italiana, i patrimoni archivistici di importanti istituti avranno un nuovo orizzonte digitale viaggiando su una infrastruttura all’avanguardia. L’accordo prevede connessioni in fibra ottica di capacità pari a 100 Mbps simmetrici (ovvero stessa capacità in download e upload) per 8 sedi di Archivi di Stato: Torino (2 sedi), Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo. Questi istituti complessivamente conservano circa 7 milioni di materiali, tra documenti cartacei, pergamene, fotografie e audiovisivi.
Un patrimonio pari a circa il 30% di quello dei 100 Archivi di Stato italiani. L’accesso alla rete GARR permetterà agli archivisti di adottare strumenti nuovi per le attività quotidiane, facilitare la partecipazione alla più ampia comunità scientifica e contribuire allo sviluppo di servizi innovativi. “Siamo orgogliosi di ampliare la nostra comunità di utenti, includendo gli Archivi di Stato” - ha dichiarato il direttore GARR Federico Ruggieri – “Si tratta di Istituti dal grandissimo prestigio, che dispongono collezioni importanti e una significativa quantità di dati digitali. Per questo motivo, il contributo che con la loro esperienza potranno apportare in merito a temi come l’archiviazione e la conservazione dei dati, nonché l’accesso alle risorse online avrà un impatto su tutto il sistema della ricerca italiano”. Archiviazione, conservazione digitale a lungo termine, disaster recovery, gestione di elevate moli di dati: si tratta di temi di grande attualità che pongono sfide impegnative per tutto il panorama della ricerca e della cultura anche nel contesto internazionale. Di questo ed altro si è parlato in occasione dell’incontro di inaugurazione del collegamento alla rete GARR che ha visto protagonisti i direttori degli Archivi connessi.
Il collegamento degli Archivi di Stato va ad arricchire la comunità dei beni culturali che vede decine di istituti già connessi alla rete GARR tra cui si possono citare: l’Istituto Centrale per gli Archivi, l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, le Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze, l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico, alcune Soprintendenze che governano patrimoni unici quali il Colosseo, la Galleria degli Uffizi, l’area archeologica di Pompei e, recentemente, la Procuratoria di San Marco a Venezia. Una comunità che nel corso del 2017 ha effettuato un traffico di dati complessivo di 270 Terabyte e in continua crescita, considerando che i primi tre mesi del 2018 hanno visto un aumento del 124% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. GARR affianca da sempre il mondo dei beni culturali nelle principali attività di ricerca e studio. La collaborazione risponde all’obiettivo di utilizzare le tecnologie ICT al servizio della conservazione e valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale del nostro Paese.
Con il salto tecnologico avviato oggi, gli Archivi di Stato entrano nel sistema mondiale delle reti della ricerca grazie all’interconnessione con la rete europea Géant. La connessione alla rete GARR, infatti, rende disponibile un’infrastruttura di rete e servizi altamente capace, affidabile e flessibile grazie alla quale garantire stabilmente la collaborazione scientifica multidisciplinare a livello nazionale e internazionale come dimostrano i progetti inclusi nella roadmap ESFRI. La condivisione di risorse e servizi a livello internazionale si traduce per gli Archivi anche nella possibilità di poter entrare a far parte di federazioni valide in tutto il mondo quali eduroam e Edugain, rispettivamente per l’accesso alle reti wi-fi e per la gestione delle identità digitali.