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Tecnopolo di Bologna: 40 milioni per la cittadella italiana della scienza

Pubblicato il 22 Maggio 2020

Sono stati ufficialmente autorizzati i fondi statali necessari per completare il Tecnopolo di Bologna. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Governo stanzierà 40 milioni di euro in tre anni (10 milioni nel 2020, 15 milioni nei due anni successivi), che serviranno per finanziare gli interventi necessari a completare l’infrastruttura.

I lavori procedono a pieno ritmo per finalizzare, entro le prime settimane di luglio, l’infrastruttura di livello internazionale che ospiterà uno dei data centre più potenti al mondo: quello del Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF), organizzazione che vede la partecipazione di 22 Stati membri, fra cui l’Italia, e 12 Paesi cooperanti.

Il polo bolognese diventerà uno dei centri di punta per il calcolo scientifico a livello europeo e mondiale in grado di far crescere attorno a sé un intero ecosistema, con il suo indotto e con la diffusione di competenze altamente specializzate.

Il Tecnopolo ospiterà infatti anche il supercomputer pre-exascale (EuroHPC) finanziato dalla Commissione Europea e dal Miur nel 2019, grazie alla proposta presentata da un Consorzio congiunto con la Slovenia guidato dal CINECA, insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA).

I computer di classe pre-exascale sono in grado di eseguire oltre 150 petaflop, ovvero 150 milioni di miliardi di calcoli al secondo. Di fronte a questa grande quantità di dati sarà necessario disporre di infrastrutture di rete di eccellenza. Per questo tutti i centri europei saranno interconnessi ad altissima capacità con la rete europea GÉANT e in Italia il nodo di Bologna sarà connesso con due collegamenti a 100 Gbps con la rete GARR con la capacità di crescere fino a 1 Tbps nei prossimi anni.

Link da record tra data centre

La collaborazione di GARR con i grandi centri di calcolo del CNAF INFN e del CINECA si era già concretizzata negli anni scorsi con la realizzazione di un link ultra veloce in fibra dedicata con capacità fino a 1,2 Terabit per secondo. Un collegamento basato esclusivamente sulla trasmissione ottica che, per la prima volta, ha reso possibile la comunicazione tra due data centre distribuiti con prestazioni così elevate da essere equivalenti a quelle ottenibili sulla stessa rete locale.

Bologna, capitale dei Big Data

Per i suoi numerosi centri di ricerca che hanno a che fare con l’High Performance Computing come il centro di calcolo CNAF dell’INFN e il CINECA, Bologna può essere considerata la capitale dei Big Data ed è inoltre un importante hub di ricerca per ciò che riguarda meteo e cambiamento climatico in quanto ospita prestigiosi istituti come CMCC, CNR, ENEA oltre che l’Istituto europeo di tecnologia, Climate-Kic.

Scenari futuri

Un altro passo importante è quello che la Regione Emilia-Romagna sta facendo per potersi candidare a ospitare anche le attività del nuovo Programma Copernicus, grazie a un recente accordo col Governo per fare del Tecnopolo la sede del Programma di ricerca europeo, dove lavoreranno, a regime, 250 ricercatori.

In particolare, l’accordo di collaborazione, siglato con il Ministero degli Esteri, prevede la progettazione delle opere, con costi a carico per il 50% alla Regione Emilia-Romagna e per il 50% al ministero degli Esteri, che dovranno essere terminate entro il 2022, e la preparazione dell’offerta italiana per rispondere alla call internazionale e predisporre la gara d’appalto.

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