Nuovi successi per il telescopio sottomarino KM3NeT-ARCA
La Collaborazione scienifica KM3Net ha concluso con pieno sucesso la complessa operazione marina, al sito abissale al largo di Capo Passero, in Sicilia, per ampliare l'apparato ARCA (Astroparticle Research with Cosmics in the Abyss).
KM3NeT è l'ambizioso progetto internazionale per la ricerca sui neutrini nel Mediterraneo che comprende gli apparati sottomarini ARCA, per la ricerca di neutrini cosmici fino a energie estreme, e ORCA (Oscillation Research with Cosmics in the Abyss), dedicato allo studio dei meccanismi di oscillazione dei neutrini.
Il progetto può contare su una sofisticata architettura di cavi sottomarini che permette di inviare i dati raccolti dai sensori installati su torri a 3 km di profondità al centro di calcolo di Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa. La connettività del progetto è fornita da GARR con un link in fibra ottica fondamentale per costruire un sistema distribuito di infrastrutture per il monitoraggio dell’ambiente marino con tecnologie e servizi innovativi, condivisi anche con altre infrastrutture di ricerca.
Quella appena conclusa è stata la prima campagna marina di KM3NeT durata ben due settimane. Considerato il volume della strumentazione da installare è stato necessario effettuare le operazioni in due fasi: durante la prima fase sono state installate due junction box, le strutture sottomarine utilizzate per il collegamento delle linee di rivelazione e che permettono di comunicare con la stazione di controllo dell’apparato a riva, e 4 nuove linee di rivelazione. Nella seconda fase sono state installate 7 nuove linee di rivelazione.
Come risultato di questa operazione, la dimensione dell'apparato sottomarino ARCA è più che raddoppiata, comprendendo ora 19 linee di rivelazione, equipaggiate in totale con più di 10.000 fotomoltiplicatori. Il volume dell’apparato è già circa 2,5 volte più grande dell’apparato predecessore ANTARES.
KM3NeT è una collaborazione internazionale composta da più di 250 persone provenienti da quasi 60 istituti in tutto il mondo. Il progetto è inserito nella roadmap europea delle grandi infrastrutture di ricerca (ESFRI – European Strategy Forum on Research Infrastructures). L’INFN è tra i maggiori enti di ricerca impegnati in KM3NeT, con gruppi di ricerca attivi presso i Laboratori Nazionali del Sud e le Sezioni di Bari, Bologna, Catania, Genova, Napoli con il gruppo collegato di Salerno, e Roma, in collaborazione con le corrispondenti università.
Recentemente, nell’ambito dei finanziamenti del PNRR, il progetto KM3NeT4RR, ha ottenuto risorse per circa 67 milioni che serviranno a potenziare l’infrastruttura con l’installazione di 115 nuove linee di rivelazione.