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Conclusa la Conferenza GARR: a Brescia tre giorni di dialogo sulla complessità digitale

Pubblicato il 04 Giugno 2024

Si è conclusa con successo la conferenza annuale GARR, che si è svolta a Brescia dal 29 al 31 maggio 2024 ed ha affrontato temi cruciali come infrastrutture e competenze digitali, intelligenza artificiale, big data e cybersecurity.

L'evento, ospitato dall'Università di Brescia, ha visto una partecipazione straordinaria: circa 220 partecipanti in presenza, oltre 400 iscritti online e centinaia di visualizzazioni in streaming su GARR.tv e i canali social GARR.

 Il 29 maggio, la conferenza è stata inaugurata da Claudia Battista, direttrice GARR, Maurizio Tira, presidente GARR, e Francesco Castelli, rettore dell'Università di Brescia. Insieme hanno introdotto il tema centrale di quest'anno, "Navigare la complessità: Infrastrutture e competenze digitali per la ricerca", evidenziando le sfide poste dall'innovazione tecnologica e dall'intelligenza artificiale (AI). Nelle loro parole di apertura hanno evidenziato come la Conferenza GARR sia un punto di incontro unico per la comunità italiana di ricerca e cultura, chiamata a confrontarsi con le sfide dell'era digitale.

Massimo Carboni, CTO di GARR, nel suo discorso di apertura ha parlato dei rischi di affidare i processi decisionali all'intelligenza artificiale, paragonandola a un "Golem" moderno, un'entità potente che rischia di essere considerato alla stregua di un oracolo infallibile. Ha sottolineato perciò l'urgenza di sviluppare competenze adeguate, investire nella formazione continua e promuovere collaborazioni multidisciplinari per gestire questa tecnologia. Il suo invito è stato chiaro: diventare costruttori attivi di tecnologia, non semplici consumatori passivi.

La tavola rotonda, moderata dal giornalista Andrea Bettini (Rai News 24), ha riunito un panel di alto profilo con vari rappresentanti di istituzioni, università ed enti di ricerca, tra cui Giovanna Iannantuoni, presidente della CRUI, Giuseppe Gervasi del Ministero della Salute, Giorgio Graditi, direttore generale ENEA, Luca Dell'Agnello, direttore INFN-CNAF, Paolo Giuseppe Ravazzani, Direttore CNR-IEIIT, Andrea Possenti, Dirigente INAF e Mario Locati, responsabile Ufficio Gestione Dati INGV e Maurizio Tira, Presidente GARR. I loro interventi si sono allineati sulla necessità di investimenti strategici e di una collaborazione rafforzata per affrontare due sfide fondamentali: colmare il digital divide, che ancora ostacola l'innovazione in molte aree, e gestire i dati in modo etico e sostenibile, un requisito fondamentale nell'era dei big data.

Nel pomeriggio, la sessione “AI nelle università e nella ricerca” moderata da Davide Bacciu (Università di Pisa) ha esplorato le nuove frontiere dell'AI attraverso progetti italiani. Viviana Patti (Università di Torino) ha spiegato i modelli di generazione linguistica come GPT, evidenziando l'importanza di raccogliere risorse in italiano. Lorenzo Baraldi (Università di Modena e Reggio Emilia) ha presentato il progetto PNRR MORE per sviluppare un LLM italiano, mentre Lucia Siciliani (Università di Bari) ha affrontato le sfide computazionali e etiche dei modelli fondazionali.
La giornata si è conclusa con tre interventi a cura di Vivaldo Moscatelli (Ecosistema Formazione Italia) che ha presentato #OpenAIF per la formazione e condivisione nell'AI, Tiziana Armano (Università di Torino) che ha descritto VoiceMAT per migliorare l'accessibilità dei video di lezioni e
Giorgia Di Marcantonio (Università di Macerata) che ha discusso l'uso di LLM e RAG nelle scienze bibliotecarie, sottolineando la necessità di collaborazione tra umanisti digitali e informatici.

Secondo giorno (30 maggio)

Il secondo giorno della conferenza si è concentrato su temi quali la trasformazione digitale nella cultura e nella scienza, big data, digital twin e supercalcolo. La giornata è iniziata con la sessione "Navigare il cambiamento", moderata da Chiara Veninata (Ministero della Cultura), dove Pierluigi Sacco (Università di Chieti-Pescara) ha analizzato i cambiamenti nella partecipazione culturale e scientifica, evidenziando una crescente democratizzazione culturale ma una mancanza di preparazione nel settore scientifico. Gli studi presentati hanno messo in lucela necessità di una comunicazione scientifica più emotiva sui social media per mantenere la rilevanza sociale della scienza ed evitare la polarizzazione verso posizioni antiscientifiche.
Sono stati poi presentati progetti accademici e culturali innovativi: Cristina Ferrian (Politecnico di Torino) ha illustrato l'app PolitoStudents, Fabrizio Magnani (MiC) ha presentato il sistema CLIO, mentre Francesco Marucci e Ada Gabucci (MiC) hanno esposto il Geoportale Nazionale per l'Archeologia . Alessandro Coco (MiC) ha infine illustrato il portale delle Raccolte Fotografiche dell'ICCD.
La sessione "Big Data e Digital Twin", moderata da Luigi Cattivelli (CREA), ha visto Alessandra Stella (CNR) discutere di genomica e big data, mentre Simone Novelli (Sapienza) ha esplorato l'uso di digital twin in medicina presentando il progetto D34Health. Marco Polizzi e Francesco Altarocca (ISTAT) hanno presentato una piattaforma per analizzare dati su inflazione e povertà, Paolo Bellagente (Università di Brescia) ha presentato un caso del progetto PNRR Hub MOST: ovvero come algoritmi avanzati analizzano le condizioni strutturali e di traffico di un ponte locale, richiedendo elevate risorse di calcolo e storage. Laura Ferrari con Enrica Boldrin (Università di Ferrara) hanno discusso la riqualificazione energetica degli edifici con tecnologie BIM e digital twin.

Nel pomeriggio, la sessione "Supercalcolo e infrastrutture per la ricerca", moderata da Stefano Salon (OGS), ha visto Tatiana Tommasi (Politecnico di Torino) presentare il progetto FAIR (Future Artificial Intelligence Research) che, grazie a soluzioni AI modulari, gestisce la raccolta di dati in modo distribuito offrendo soluzioni adeguate sia per l’edge computing che per l’exascale; Gianluigi Rozza (SISSA) discutere l'integrazione di HPC e ROM per applicazioni industriali e Claudio Grandi (INFN) illustrare i progetti PNRR Terabit e ICSC per la creazione di un'infrastruttura digitale federata.
I Lightning Talk hanno offerto una varietà di temi: Angelo Bassi (Università di Trieste) ha introdotto "Quantum FVG", Fulvio Risso (Politecnico di Torino) e Giuseppe Zangari (ArubaKube) hanno presentato soluzioni multi-cloud per AI/ML. Matteo Pallocca (CNR-IEOS e BBMRI.it) ha discusso la maturità digitale nelle biobanche, mentre Sara Alimenti (Università di Perugia) ha presentato CeDiPa per la digitalizzazione del patrimonio culturale.
La giornata si è conclusa con una tavola rotonda sulla sicurezza informatica, moderata da Ilaria Comelli (Università di Parma), dove esperti come   Roberto Caramia (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale), Simon Pietro Romano (Università di Napoli Federico II), Stefano Zanero (Politecnico di Milano) e Marco Mellia (Politecnico di Torino) hanno discusso delle minacce cibernetiche e delle strategie di difesa per le infrastrutture pubbliche e biomediche.

Terzo giorno (31 maggio)

Il terzo e ultimo giorno della Conferenza GARR 2024 si è aperto con una sessione con ospiti internazionali intitolata "Why Open Science for Digital Autonomy", moderata da Maria Chiara Pievatolo (Università di Pisa), che ha offerto spunti sulla necessità di ripensare il sistema delle pubblicazioni scientifiche in chiave accessibile e collaborativa.
Jean-Claude Guédon (Université de Montréal) ha tracciato l'evoluzione delle riviste scientifiche, inizialmente sostenute da comunità accademiche e poi diventate prodotti di mercato, sottolineando come l'impact factor abbia influenzato ranking e costi, confondendo qualità e prezzi. Ha evidenziato come la trasformazione digitale stia riportando il controllo in mano ai ricercatori, con le biblioteche digitali che ora gestiscono i risultati della ricerca.
Caterina Sganga (Scuola Superiore Sant'Anna) ha riflettuto sulle tensioni tra copyright e scienza aperta, proponendo il riconoscimento del diritto di pubblicazione secondaria a livello europeo per una maggiore armonizzazione. Björn Brembs (Universität Regensburg) ha sottolineato la necessità di sostituire le riviste tradizionali con infrastrutture interoperabili, non profit e open access, suggerendo una rete federata di pubblicazioni accademiche.
I lightning talk hanno visto Dario Basset (Università di Milano) presentare una dashboard per monitorare i risultati della ricerca, Cecilia Perrone (MiC-ICCD) illustrare "Itinerari Digitali" per valorizzare il patrimonio storico-artistico, Mario Locati (INGV) mostrare il catalogo dei dati INGV, ed Elena Giglia (Università di Torino) sottolineare l'importanza del Diamond Open Access.

L'ultima sessione, moderata da Davide Vaghetti (GARR), è stata dedicata ai diritti digitali. Giovanni Ziccardi (Università di Milano) ha evidenziato lo sforzo normativo dell'UE nel regolamentare l'uso delle tecnologie, guidato dal principio della centralità della persona. Lucio Badiali (INGV e EPOS) ha delineato il complesso lavoro di protezione dei dati, sottolineando il ruolo cruciale del Data Protection Officer che deve avere competenze sia giuridiche che tecnologiche.
Manuela Marenco (IRCCS Ospedale Policlinico San Martino) ha presentato il progetto NeuroArtP3, un network che utilizza l'intelligenza artificiale per diagnosi predittive, discutendo dei protocolli per il trattamento dei dati in conformità con il GDPR e l'importanza del consenso informato.

La conferenza si è conclusa con i ringraziamenti di Claudia Battista, direttrice GARR, a tutti gli speaker, i partecipanti e chi ha permesso la realizzazione dell'evento.

Le presentazioni e i video delle sessioni della conferenza sono disponibili sul sito dell’evento

 

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